Spotify è un sito molto importante nell’universo della musica in streaming. La piattaforma è molto apprezzata, ma ultimamente ci sono stati un po’ di malumori. Leggi la nostra recensione e capirai cosa è successo.
Cosa offre Spotify?
Il servizio nasce nel 2006 in Svezia e negli anni si è diffuso in 60 paesi del mondo, Italia compresa. Il numero di iscritti alla piattaforma è molto alto, quasi 40 milioni e il 25% di questi ha optato per una abbonamento a pagamento. Se non desideri pagare, puoi comunque ascoltare tantissima musica gratuitamente. L’unico scotto da pagare è uno spot pubblicitario ogni tanto. Se sei interessato alla versione Premium, prima di prendere una decisione, puoi usufruire del servizio, gratuitamente, per 30 giorni.
Fino a poco tempo fa, tutti gli utenti erano felicissimi di utilizzare Spotify, ma ultimamente qualcosa è cambiato. Molti “utenti” si sono inviperiti, ma la colpa non è di Spotify, ma degli “utenti” furbetti. Grazie a una app tarocca (non ufficiale) molti sfruttavano gratuitamente la versione Premium. A questo punto, ed in previsione della quotazione in borsa, Spotify ha deciso, giustamente, di far piazza pulita degli scrocconi che, alla fine, fanno danno solo ai fruitori del servizio che si comportano correttamente.
Il servizio free ti consente di scegliere il cantante che vuoi, saltare le canzoni che non ti piacciono e, visionando un video pubblicitario, non essere interrotto per mezz’ora. Più che accettabile! Se vogliamo, meglio di una qualsiasi radio, visto che scegli genere musicale e cantante.
La reazione degli scrocconi
Invece di far buon viso a cattiva sorte e rendersi conto che si erano comportati da truffatori, gli scrocconi di Spotify Premium hanno avuto reazioni spropositate. Pur di non accettare la decisione dell’azienda, hanno deciso di invadere gli store digitali con recensioni pesanti, offensive e minacciose. Insomma, loro, anche se ladri di un servizio, vogliono aver ragione a tutti i costi! Vuoi qualche esempio di vergognosa recensione trovata sul web?
“Io ero uno di quei ‘furbetti’ come dite voi che usava Spotify craccato. Non è possibile fare pagare così tanto un’applicazione di musica, fate solo ridere. Non ci avrete mai! BUFFONI! Solo perché va in backgound vi sentite più esperti di youtube! Peccato..una app fantastica ridotta in poltiglia. Sputatevi in faccia..”
Questo è uno dei tanti commenti rilasciati da persone che vogliono vivere da re alle spalle degli altri, fanno della truffa il loro cavallo di battaglia, fregando i loro simili, visto che questi comportamenti portano solo ad un aumento delle tariffe e restrizioni del free. Non è concepibile che persone simili debbano rovinare una buona piattaforma solo perché gli impedisce di farsi prendere in giro.
La mia recensione su Spotify è da cinque stelle visto che la considero una piattaforma favolosa che mi consente di ascoltare quello che voglio. Lo scotto è un po’ di pubblicità ma, in fondo, dove non troviamo la pubblicità? Ormai non esiste nulla senza l’ombra degli spot che sono l’anima del commercio in tutti i sensi. E poi non dimentichiamo che dietro a qualsiasi sito c’è gente che lavora. Voi lavorereste gratis?