Il cinema italiano, nel tempo, ha saputo regalare vere perle di bellezza, in vari comparti. Oggi, però, voglio parlare solo di film commedia e delle pellicole da non perdere per nessun motivo.
Che cos’è la commedia?
Possiamo definire il genere commedia una chicca del grande cinema italiano. Appena i film hanno acquisito il sonoro, il cinema italiano ha esordito con quella definita “commedia borghese dei telefoni bianchi” che ha coperto un periodo difficile per l’Italia: dal 1936 al 1943. Il nome deriva proprio dalla presenza, sulla scena, di telefoni bianchi che dovevano sottolineare il benessere sociale.
Alla fine della seconda guerra mondiale nasce la vera commedia all’italiana, scanzonata, ironica, storica. Grazie all’ironia, all’aspetto demenziale, al sexy e al brillante, la commedia è cresciuta, diventando uno dei generi più amati dal pubblico, non solo italiano.
Gli albori della commedia all’italiana
Tra le prime commedie all’italiana vogliamo mettere sul podio due grandi film della cinematografia nazionale:
- I soliti ignoti di Mario Monicelli, girato nel 1958. La ricchezza del cast basterebbe a far capire la bellezza di questa pellicola: Mastroianni, Totò, Gassman, Salvatori e la bellissima Claudia Cardinale. Allo sbalorditivo cast si abbina una storia piena di istanti che fanno ridere e altri che fanno riflettere. Sei uomini normalissimi, anzi un po’ disperati, si trovano nella situazione di poter fare un colpo facile e remunerativo. Devono rapinare il Monde dei Pegni sfondando un sottilissimo muro. Tra varie peripezie arrivano alla fine che tornano nei loro abiti di tutti i giorni, senza riuscire a concludere nulla.
- Un altro evergreen è Divorzio all’italiana di Pietro Germi, girato nel 1962. Il cinismo accompagna le risate in una storia slegata dalla fantasia. Un barone sul lastrico si sposa con una donna odiosa, per dovere di casata. Lui, però, è innamorato di un’altra donna e decide di far fuori la moglie. Inaspettato e sorprendente.
Sono solo due dei tanti gioielli che ci ha regalato il cinema italiano. Potremmo aggiungere anche Il marchese del grillo con Sordi, l’indimenticabile I vitelloni di Fellini, i film del compianto Troisi, le pellicole del profondo e smaliziato Benigni, le commedie dell’indimenticato Totò, ecc., ma sarebbero troppe e non ci sarebbe spazio per elencarle tutte.
La commedia all’italiana ai giorni nostri
Arriviamo ai giorni nostri: gli ultimi 5 anni di pellicole ci hanno regalato commedie degne di essere ricordate? Certamente e tra queste ricordiamo:
- Tutta colpa di Freud, di Paolo Genovese. Francesco, padre cinquantenne, psicologo, si trova, dopo il divorzio, a dover seguire le tre figlie. Tutte adulte ma con rapporti amorosi difficili. A complicare le cose è la scoperta di Francesco: il suo amore nascosto è la moglie dell’amante di una delle figlie. Complesso e ironico al contempo.
- Nel 2015 esce La felicità è un sistema complesso, di Gianni Zanasi. Parla di un uomo, Enrico Giusti, che nella vita lavorativa convince gli incompetenti a dimettersi. È felice fino a quando non si ritrova con due orfani e tutti i suoi traumi infantili tornano a galla. È una commedia dolce e amara insieme.
- Nove lune e mezza, di Michela Andreozzi è una commedia tinta di rosa in cui l’amore e l’unione tra due sorelle mette in gioco una vita di decisioni e sentimenti.
Il cinema italiano è tornato a regalare belle emozioni, sta a noi sostenerli perché lo merita.