Quando si parla di fisioterapia, si tende ad associarla soltanto alla riabilitazione necessaria per alleviare o curare una disabilità motoria dovuta ad un trauma o ad una patologia di qualche natura. In realtà, i trattamenti approntati nell’ambito della medicina fisica e riabilitativa possono essere parte integranti di terapie afferenti alle discipline più svariate, dalla neurologia all’ortopedia. Di seguito, vediamo in cosa può consistere la fisioterapia a seconda degli ambiti di applicazione e in quali casi si rende necessaria.
Cos’è la fisioterapia
In sintesi, la fisioterapia è l’insieme dei trattamenti finalizzati alla riabilitazione; quest’ultima può essere perseguita tramite mezzi fisici (acqua, luce, onde e simili), interventi di manipolazione (massaggi e trattamenti similari) ed esercizi mirati da svolgere sotto la supervisione di un professionista. Naturalmente, la terapia e le modalità di svolgimento della stessa sono parametrate in base alle esigenze del paziente ed alla sua disabilità. Chi si sottopone a fisioterapia viene seguito ed affiancato dal fisioterapista, una figura professionale specializzata “in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita” come si legge nel Regolamento che inquadra questa figura professionale.
Quando si rende necessaria la fisioterapia
In quanto insieme di pratiche riabilitative, la fisioterapia si rende necessaria ogni qual volta una patologia o un evento di tipo traumatico (un incidente o un infortunio) determinano un malfunzionamento dell’apparato muscoloscheletrico; in altre parole, è necessario sottoporsi a fisioterapia in ogni circostanza che richiede il ripristino di alcune funzioni motorie, compromesse da malattia o da un evento esterno di vario tipo. Naturalmente, prima di procedere alla fisioterapia, è necessario determinare la natura del problema, in modo tale da stabilire le modalità di intervento in sede di riabilitazione. A tal proposito, è necessario anzitutto che il paziente si sottoponga ad una visita fisiatrica; il fisiatra è il medico specialista in fisiatria (ovvero Medicina fisica e riabilitativa) ed è la figura che si occupa di questo particolare consulto specialistico. La visita viene prescritta dal medico curante; il paziente in possesso dell’impegnativa può rivolgersi ad una struttura pubblica aderente al Servizio Sanitario Nazionale oppure prenotare la visita presso una clinica o un laboratorio privato che consentono di prenotare il consulto anche online attraverso i propri portali di riferimento, come ad esempio www.ionoforetica.it.
Il paziente non deve approntare alcuna preparazione particolare per questo tipo di visita; è consigliabile optare per un abbigliamento comodo ed è bene portare con sé i referti di eventuali esami strumentali svolti precedentemente. Il primo step della visita consiste nell’anamnesi da parte del medico; questi si informa circa le abitudini e lo stile di vita del paziente, le sue condizioni generali di salute (patologie pregresse o in corso, predisposizioni familiari e quant’altro può essere utile ai fini della diagnosi). Successivamente, la visita si sviluppa in maniera diversa a seconda dei problemi manifestati dal paziente; il fisiatra procede a esami di natura funzionale, che possono riguardare tanto le articolazioni o gli arti quanto i riflessi o la memoria. A tal proposito, il fisiatra può ricorrere a test o esercizi specifici; al termine del consulto, qualora ritenga che i riscontri ottenuti non siano sufficienti a determinare il quadro della situazione, il medico specialista può disporre ulteriori esami strumentali o diagnostici più approfonditi (come ad esempio risonanze magnetiche, TAC o ecografie). Una volta accertata la natura e l’entità del problema, il fisiatra può disporre la terapia necessaria, sia essa di natura farmacologica oppure fisioterapica. Il fisioterapista, a seconda del quadro emerso dai test, può collaborare con altri specialisti quali ortopedici, neurologi, reumatologi, geriatri e altri, a seconda delle esigenze del paziente.