Cosa c’è da sapere sulla malasanità?
Con questa parola si intende una carenza generica della prestazione dei servizi medici professionali che causa un danno al soggetto che ne dovrebbe beneficiare. Questo danno può essere di diversa entità e sono sempre di più le persone che presentano una denuncia per ottenere un risarcimento da danno biologico, oltre 35.000 richieste nell’ultimo anno e 300.000 cause pendenti contro strutture sanitarie pubbliche e private.
Questi e altri dati sono presentati nell’infografica Malasanità In Italia, realizzata dall’associazione diritti del malato Periplo Familiare, attiva da anni nella tutela delle vittime di errori sanitari.
I casi di malasanità per area e regione
Ci sono molte differenze fra le regioni e le macro aree d’Italia in merito alla malasanità, poiché il 44,5% dei casi avviene al Sud e nelle Isole, seguito dal Nord (32,2%) e dal Centro (23,2%). C’è un altro dato, molto più specifico, che segnala la criticità di alcune regioni ed è il tasso di mortalità evitabile, cioè quanti sono i casi che hanno determinato un decesso e in che proporzione sono rispetto agli abitanti.
Dall’infografica spicca il dato del Trentino (50,81 ogni 100.000 abitanti, il più basso d’Italia) e quello della Campania (89,93), il peggiore.
Dunque gli errori sanitari accadono con maggiore frequenza in alcune zone piuttosto che in altre, tuttavia ci sono anche delle differenze tra i reparti di cui tenere conto.
Per esempio in chirurgia avviene il 38,4% dei casi di malasanità, le diagnosi errate sono responsabili del 20,7% dei casi, le terapie sbagliate del 10,8% dei casi e infine le infezioni nosocomiali sono il 6,7% del totale.
Le richieste di risarcimento, in caso di danno permanente o di decesso, riguardano errori commessi nei reparti di ortopedia e traumatologia (20,3%), poiché una cura sbagliata può essere purtroppo fatale, la chirurgia generale (12,9%), dove avvengono errori durante gli interventi oppure ritardi molto gravi per il paziente; poi ci sono i casi che avvengono nei pronto soccorso (12,6%) e in ostetricia e ginecologia (10,9%, in questo caso si tratta perlopiù di gravidanze).
Quanto costa la malasanità?
L’aspetto dei costi per lo Stato non è secondario, perché se da un lato è doveroso risarcire chi ha subito la malasanità (in prima persona o un familiare), dall’altro sarebbe opportuno migliorare la situazione investendo di più nella sanità e riducendo così gli errori.
La spesa, in media, è di 96.831 € per ogni sinistro, ma osservando i dati ci rendiamo conto che sono le carenze della sanità italiana a facilitare gli errori di questo genere.
Se le risorse sono poche, i posti letto scarsi (3,2 ogni 1000 abitanti), i medici in diminuzione, gli infermieri sono meno rispetto a quanto servirebbe (5,8 ogni 1000 abitanti, la media UE è 8,5), la conseguenza è che è più difficile garantire la salute del cittadino.
Per questo il tema della malasanità è molto attuale e pone una questione che va risolta con grande urgenza.