La paura del contagio, l’ansia per il futuro incerto, la difficoltà per gli spostamenti, la mancanza di vita sociale sono solo alcuni degli
effetti collaterali del Covid-19, che non sta solo sferrando un duro colpo alla salute e all’economia, ma sta anche complicando
l’intimità, rendendo più sporadici i rapporti e facendo
calare il desiderio.
Il Coronavirus colpisce anche la libido
È quanto rivelano le ultime ricerche scientifiche che hanno analizzato in questi mesi
l’evoluzione della libido degli italiani al tempo del Coronavirus, con risultati tutt’altro che ottimistici per il
benessere di coppia (e non solo) per i nostri connazionali. E tuttavia, se la scienza dice questo basandosi sulle sue analisi, ci sono altri trend che offrono uno spaccato differente.
Non tutti gli interessi sono in calo
Nell’ultimo mese, infatti, sono aumentate quasi in tutta Italia le
ricerche su Google che hanno come parola chiave “escort” o affini, soprattutto in relazione a
specifiche località in cui concretizzare l’appuntamento, e in parallelo sono aumentate le visite a
piattaforme come
Piuincontri.com, da anni ormai riferimento per gli annunci di
incontri piccanti a Torino e in tutto il Piemonte. E quindi, sembrano esserci due “realtà” che si contrappongono: da un lato, c’è la ricerca di un
piacere più nascosto e più segreto, che incontra inevitabilmente difficoltà a causa delle restrizioni dettate da DPCM e affini ma che comunque non si arrende, e dall’altro invece c’è una passione di coppia
che si raffredda, anche a causa delle implicazioni psicologiche dello stato di emergenza.
Gli effetti psico-sociali della pandemia
Secondo la dottoressa
Sonia De Balzo, sessuologa e specialista in Psicologia clinica e dello sviluppo dell’Ospedale Domenico Cotugno di Napoli, “la pandemia ha generato
effetti psico-sessuali a breve e lungo termine” che hanno portato a una
drastica riduzione delle “pratiche sessuali (compreso il petting) con i partner occasionali ma
anche con il partner stabile”. È quello che emerge dalla ricerca promossa da Durex nell’ambito della campagna globale
Safe is the new normal, che individua anche i single come i più colpiti dagli
effetti della pandemia, sia quelli che non avevano alcun tipo di frequentazione sia coloro che invece avevano un
rapporto saltuario che non può essere definito come una
frequentazione. Entrambi i gruppi hanno infatti subito un drastico calo
dell’attività sessuale, pari rispettivamente al 98 per cento per i single “puri” e al 93 per cento per chi invece aveva qualche
occasione di incontro.
Passione in calo, colpiti single e coppie
Il calo della libido è confermato anche dal confronto delle
abitudini sessuali prima e durante il primo lockdown: nel corso della quarantena primaverile si sono mantenute stabili solo le attività sessuali praticabili
in autonomia, come la
masturbazione (62 per cento prima, 60 per cento durante) e la visione di
materiale pornografico (38 per cento prima, 37 per cento durante), mentre invece è netta la diminuzione delle
attività da praticare in due. In particolare, si sono quasi
azzerati i baci (63 per cento prima, 8 per cento durante), il
sesso orale (48 per cento prima, 4 per cento durante) e i
rapporti occasionali (35 per cento prima, 3 per cento durante). Preoccupazione è stata espressa anche dalla professoressa Roberta Rossi, presidente della Federazione nazionale di
sessuologia, che nel corso del Festival della Salute 2020 ha ricordato come “il bacio, la vicinanza, il
contatto fisico sono per eccellenza a rischio contagio, quindi chi
non ha una relazione fissa non più rischiare di ammalarsi per iniziare una storia d’amore”. Questa situazione è critica soprattutto per i
giovani, che non possono “incontrare i loro coetanei e hanno perso un momento importante della loro vita”.